COME EDUCARE IL GATTO
Nel gergo comune “educare” qualcuno vuol dire impartire una serie di regole e di convenzioni per la pacifica e rispettosa convivenza comune. In questi termini, educare un gatto farebbe pensare a volergli “insegnare” determinati comportamenti che favoriscano la sua convivenza con noi.
Educare un micio non significa condizionarlo a determinati comportamenti quanto, piuttosto, fornirgli tutte le condizioni ambientali e psicologiche che gli permettano di esprimere completamente la sua natura, senza per questo rinunciare alla sua amorevole compagnia.
Educare non significa più reprimere dei suoi innati, istintivi comportamenti che fanno parte del suo essere prima di tutto “gatto” e poi nostro compagno di vita… educare significa mettergli a disposizione un ambiente tale per cui tutti questi comportamenti siano liberi di esprimersi e vengano canalizzati su oggetti, persone, situazioni appropriate
Non bisogna “sgridare” il gatto se fa qualcosa di sbagliato ma, piuttosto, agire affinchè certi suoi naturalissimi comportamenti possano esprimersi in maniera appropriata o possano essere reindirizzati quando sono problematici.
LE PREMESSE PER L’EDUCAZIONE DEL GATTO
È bene sapere che i metodi non violenti sono sempre i migliori e i più efficaci rispetto a qualsiasi punizione. Armiamoci di pazienza e determinazione, piuttosto ed i risultati arriveranno ben presto!
Un’altra premessa necessaria riguarda un comportamento sbagliato ancora diffuso tra i proprietari di gatti: non si afferra mai il micio per la collottola! E per un buon motivo: noi “umani” non siamo in grado di applicare la giusta pressione, quella della mamma gatta con i propri cuccioli. Usando questa presa, il gattino magari imparerà a non saltare mai più sul tavolo, ma, allo stesso tempo, eviterà anche di saltarci in braccio, perché avremo minato la sua fiducia in noi.
IL RAPPORTO DI FIDUCIA CON IL GATTO
È importante ricordare sempre che il gatto è un animale che stabilisce con l’uomo un rapporto assolutamente paritario, che concede rispetto solo se rispettato e fiducia solo se non tradito. Ecco perchè è importante stabilire un rapporto basato sulla complicità, l’amicizia e la libertà reciproca, piuttosto che assumere atteggiamenti paternalisti di cui micio, dotato di profonda intelligenza e autonomia, non ha assolutamente necessità. Educare un gatto vuol dire innanzitutto creare una relazione di fiducia con lui. La relazione deve essere equilibrata in cui i nostri ruoli e quelli del micio sono molteplici e si adattano alle diverse situazioni della vita domestica. Molti gatti infatti vorrebbero interagire con il proprio gruppo famigliare, fare delle attività assieme, ma non sanno cosa e quindi finiscono per limitarsi a chiedere continuamente cibo, finendo per essere fastidiosi ed insistenti. Se la relazione uomo-gatto è ricca e ben bilanciata questo non avverrà, perché sia il gatto che il suo proprietario sapranno proporre molte attività da fare assieme.
Dovremmo proporre al nostro gatto molte attività diverse in modo da rendere la relazione con lui ricca e varia.
Giocare regolarmente è fondamentale per mantenere il micio in condizioni psico-fisiche ottimali. Il gatto gioca di buon grado da solo e gioca volentieri con noi. Per quanto indipendente, dobbiamo ricordarci che il gatto è un animale sociale, che prova emozioni e dotato di una mente per pensare: ha bisogno da noi di stimoli e compagnia.
COME EDUCARE IL GATTO
Graffiare i mobili, arrampicarsi sulle tende, saltare sul bancone della cucina: si tratta di comportamenti assolutamente normali per il gatto, che spesso e volentieri sono assai poco graditi dalla famiglia umana che ospita il felino domestico. Un modo semplice per provare ad arginare i problemi derivanti dai comportamenti indesiderati di micio è provare ad educarlo alle esigenze della vita domestica. Se il gatto vivesse in natura, infatti, tutti i comportamenti descritti sopra sarebbero assolutamente normali: saltare, graffiare, arrampicarsi sono azioni da sempre presenti nell’istinto felino. Il problema nasce quando il gatto vive in casa, dove effettivamente queste cose che lui vive come “normale amministrazione” iniziano a creare dei problemi e bisogna trovare un modo per far sì che micio possa esprimere i propri istinti in un modo appropriato.
Per educare un gatto rispettando il suo carattere, è importante unire divertimento e benessere al momento dell’addestramento del gatto Ci vuole costanza e pazienza da parte del proprietario e alcuni trucchetti da utilizzare, ma anche il gatto è in grado di eseguire i comandi
Educare il gatto non è un’impresa impossibile, ma soprattutto è un’operazione necessaria se vogliamo salvare la nostra casa dai suoi artigli: ecco come fare senza errori.
Il fulcro centrale dell’addestramento felino è proprio questo: educare il gatto vuol dire evitare che faccia danni in casa, offrendogli al tempo stesso un’alternativa per esprimere la sua natura.
COME ABITUARE IL GATTO ALLE ABITUDINE GIUSTE
Se si decide di prendere un gatto in casa, il primo problema che si presenterà sarà quello di abituarlo alle abitudini giuste perché sia una gioia per il gatto e per tutta la famiglia.
E sicuramente la prima cosa da imparare è l’uso della lettiera, e a non graffiare i mobili.
Educare un gatto non è come educare un cane: i due animali sono molto diversi tra di loro.
Non tutte le razze di gatti sono uguali: ve ne sono di più affettuose come il Sacro di Birmania, altre più solitarie, alcune più scontrose, ma in una cosa i felini sono uguali.
Il cane vede il padrone come un punto di riferimento il gatto no; per questo animale, molto indipendente, il padrone è un compagno esattamente come lui lo è per il padrone; un essere vivente con cui sta bene e con cui decide di rimanere autonomamente.
Questo, ovviamente, cambia anche il metodo di educazione.
COME ABITUARE UN GATTO A COMPORTARSI BENE
Il gatto ha alcune caratteristiche naturali proprie dei felini che non possono essere eliminate, ma possono essere moderate e orientate in modo che non diano fastidio agli umani. Il gatto tira fuori le unghie e continuerà a farlo perché è nella sua natura. Perciò la cosa migliore è utilizzare un tiragraffi, specie se il micio non esce di casa.
Sarà il modo per farlo sfogare con le unghie secondo la sua natura senza provocare problemi agli abitanti e agli oggetti della casa. Per far sì che cominci ad usarlo, basterà strofinarlo con erba gatta o attaccare ad esso un suo gioco.
Se si vuole insegnare ad un gatto a non andare in una zona della casa, mettere del nastro biadesivo all’ingresso della zona può essere la soluzione: il gatto se si sentirà appiccicare, non proverà più ad andare in quel luogo. Oppure basta passare dell’alcool, odore insopportabile per il gatto.
In alternativa, con un piccolo spruzzino, basterà spruzzare il gattino, sempre sul posteriore e non sul muso, perché capisca che quella zona per lui è vietata.
COME EDUCARE UN GATTO AGGRESSIVO
Se il gatto ha la brutta abitudine di mordere o graffiare è possibile che abbia dolore da qualche parte e reagisca in maniera aggressiva per evitare il contatto fisico. In ogni caso, non bisogna mai incoraggiare l’aggressività del micio ed è bene non lasciare che il micio, fin da cucciolo, giochi ad “attaccare” mani e piedi del padrone. Se vedi il gatto in procinto di lanciare un agguato, scandisci chiaramente e severamente il tuo “no” e batti forte le mani per fargli capire che deve fermarsi.
LE ALTRE ABITUDINI FELINE FASTIDIOSE
Ci sono tantissime abitudini tipicamente feline che gli umani non sopportano o trovano decisamente pericolose: i gatti saltano sui mobili della cucina, esponendosi pericolosamente ai fornelli accesi, oppure hanno il brutto vizio di masticare fili elettrici o piante che possono essere tossiche per il micio. Anche in questo caso, bisogna armarsi di tempo, amore e tanta pazienza per far capire al gatto quali comportamenti sono da considerare consoni e quali evitare.
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