LE OCHE
Con il termine oche ci si riferisce ad un numero considerevole di uccelli, appartenenti all’ordine Anseriformes e alla famiglia delle Anatidae. Questa famiglia include anche i cigni (più grandi delle oche) e le anatre (più piccole).
L’oca appartiene agli Anseriformi, i quali comprendono quasi 150 specie appartenenti alle famiglie degli Animidi e Anatidi, animali distribuiti in tutto il mondo, di taglia molto variabile (dai 30 ai 160 cm) e con abitudini di vita molto diverse. Agli Anatidi appartengono anatre, oche e cigni. Quasi tutte le specie di Anatidi sono monogame in libertà, con coppie molto coese, mentre in cattività sono necessarie più femmine per maschio.
LE OCHE
L’oca è un uccello anseriforme, lunga quasi 1m, con ali ampie e poderose, gambe robuste, con dita palmate, coda corta, becco breve, piumaggio folto, bianco o cenerino.
Amano vivere vicino all’acqua, si nutrono di erbe e hanno una vita familiare molto unita: maschi e femmine costruiscono il nido allevano i piccoli e, all’avvicinarsi dell’autunno si riuniscono in branchi preparandosi a migrare.
L’oca selvatica è la capostipite di tutte le razze domestiche; anche le oche domestiche amano vivere in branchi, pascolare su terreni freschi e ricchi d’acqua; la loro alimentazione viene integrata con farine e crusche di cereali e con residui della lavorazione del latte quando sono destinate all’ingrassamento.
L’oca italiana è quella più allevata nell’Italia settentrionale, ha il piumaggio bianco o grigio, è molto precoce, rustica, buona produttrice di carne e uova.
L’oca di Tolosa è la razza che raggiunge il peso maggiore (15Kg); il suo fegato viene usato per preparare il paté. Delle oche domestiche si utilizzano anche le penne e il piumino.
L’HABITAT NATURALE E DISTRIBUZIONE
Le oche selvatiche vivono principalmente in Europa, Asia e America settentrionale. La maggior parte delle specie sono migratrici e nidificano a nord, mentre, svernano a sud. Le oche sono state addomesticate per molti secoli, fino a trasformarle in animali da cortile per eccellenza. In occidente le oche domestiche discendono dall’oca selvatica, mentre, in Asia sono state allevate per lungo tempo le oche cigno. Si tratta di animali estremamente duttili che si adattano ad habitat e ambienti diversi, anche se preferiscono i climi temperati.
L’oca selvatica è tipica degli ambienti umidi caratterizzata dalla presenza di uno stagno o di un lago circondato da una fitta vegetazione. Fino a qualche decennio fa nidificava in tutta Europa poi, con la progressiva urbanizzazione delle campagne, il suo habitat naturale è andato via via restringendosi. Attualmente si riproduce in Islanda, Gran Bretagna, Scandinavia, Europa centrale, Russia e Cina settentrionale. Sverna, invece, nelle zone costiere dell’Europa, nella parte meridionale dell’Asia, dall’India fino al sud della Cina. L’oca granaiola, invece, è diffusa solo in Europa e in Asia. Nidifica nelle regioni più settentrionali, mentre, sverna nelle aree del bacino del mediterraneo tra cui anche l’Italia.
Le oche tendono a nidificare nelle torbiere, nella tundra, ai margini delle paludi, dei laghi e dei fiumi. L’Europa, l’Asia e l’America settentrionale sono gli habitat più comuni delle oche selvatiche. Si tratta comunque di animali estremamente duttili che si adattano facilmente ad ambienti diversi, seppur prediligano i climi temperati.
Le oche vivono bene negli ambienti umidi caratterizzati dalla presenza di un laghetto o uno stagno, meglio se circondati da una fitta vegetazione
L’ORIENTAMENTO E LA COMUNICAZIONE DELLE OCHE
Le oche sanno orientarsi benissimo. Pensate che riescono a tornare al nido in cui sono nate anche a distanza di un anno! Migrano in stormi ordinati formando la classica V che appare in cielo. Questa formazione costituisce uno stratagemma per risparmiare energia: gli uccelli davanti, con le ali, creano infatti dei vortici d’aria che “risucchiano” quelli che seguono. L’apripista è di conseguenza l’uccello che fa più fatica. Ecco perché, nel corso della migrazione le oche si alternano in questo ruolo, un po’ come chi tira il gruppo nel ciclismo! Le oche comunicano emettendo oltre 10 suoni diversi, ognuno in base ad una situazione specifica.
L’ALIMENTAZIONE DELLE OCHE
Le oche sono tendenzialmente vegetariane, anche se a volte non disdegnano insetti e piccoli invertebrati. Le oche domestiche non hanno invece alcun problema ad assaggiare qualunque tipo di cibo commestibile.
In base alla specie cui appartengono, le oche hanno abitudini e comportamenti differenti, tuttavia sono riscontrabili degli elementi comuni a tutte le razze.
LA RIPRODUZIONE DELLE OCHE
Le oche sono animali monogami e fedeli. Di solito si accoppiano sempre con lo stesso compagno per tutta la vita. Casi di rottura sono davvero rari. La maturità sessuale è verso il terzo anno di vita e il periodo degli amori coincide con l’inverno.
L’accoppiamento avviene in acqua, il nido viene invece costruito all’asciutto, tra i cespugli, in un luogo tranquillo e riparato. Sia la femmina che il maschio si occupano della protezione del nido e dei piccoli una volta nati.
L’oca costruisce i nidi all’asciutto, nel fitto dei cespugli: in genere la cura dei piccoli spetta alla femmina anche se non di rado il maschio collabora. Si cibano di tutto ciò che riescono a filtrare nell’acqua e nella melma, oltre che di erba e di bacche acquatiche.
L’ALLEVAMENTO DELL’OCA DOMESTICA
L’allevamento dell’oca è praticato fin dall’antichità in Mesopotamia e in Egitto e nell’Asia orientale (Oca cignoide Cygnopsis cygnoides). I generi di oche interessati alla domesticazione sono Anser e Cygnopsis.
L’oca è più pesante e goffa dell’anatra, e ha un piumaggio più abbondante e morbido. Si trova più a suo agio sulla terraferma, mentre l’anatra è una migliore nuotatrice.
L’oca ha testa e occhi piccoli, becco lungo e robusto, munito nella mandibola superiore di lamelle distanziate e sporgenti. Il maschio di oca è più aggressivo e la sua voce più potente e acuta di quella della femmina. L’oca comune pesa circa 5-6 chilogrammi che possono diventare 8-10 al termine dell’ingrasso. In alcune razze da carne e da fegato grasso gli adulti pesano 8-10 kg (fino a 15 al termine dell’ingrasso).
Le oche sono allevate a scopo ornamentale o alimentare.
Le oche possono essere allevate in allevamenti di tipo familiare o semintensivo, dove si nutrono al pascolo e con mais, bietole, carote ed altre radici. Negli allevamenti intensivi le oche sono rinchiuse in parchetti all’aperto dotati di un’adeguata area di pascolo ed anche di un piccolo specchio d’acqua, la dieta è a base di foraggio, integrata con granaglie e mangimi. Nell’allevamento intensivo per l’ingrasso le oche sono allevate in parchetti con pavimento listellato e sopraelevati da terra, con una densità da 2 a 5 animali al metro quadrato, e vengono foraggiati con mais, foraggio e mangimi.
LE OCHE DEL CAMPIDOGLIO
Questo uccello ha un comportamento molto particolare, perché pur non essendo un cane ha delle caratteristiche da guardiano, e durante le guerre veniva usato come allarme quando i nemici si avvicinavano. Inoltre, è un animale molto ordinato, poiché si muove in fila con altri esemplari.
Le oche sono utilizzate anche come animali da guardia, essendo animali territoriali, infatti, tendono a difendere quello che reputano il loro territorio. Una delle più famose leggende romane ha come protagoniste proprio le oche che grazie a questa loro caratteristica salvarono Roma da un attacco nemico. La leggenda risale al 390 a. C. e racconta il tentativo di assedio della città da parte dei Galli. L’episodio da allora è noto come ‘Le oche del Campidoglio’. Si narra che durante l’assedio delle truppe galliche le oche, che erano gli unici animali scampati all’uccisione dei romani affamati, perchè sacre alla dea Giunone, accortesi dell’intrusione dei nemici cominciarono a starnazzare rumorosamente avvertendo del pericolo l’ex console Marco Manlio e mettendo in allarme l’esercito che a quell’ora di notte stava dormendo. L’assedio fu respinto grazie anche all’arrivo del condottiero Marco Furio Camillo che riuscì a sconfiggere definitivamente le truppe nemiche salvando l’impero dall’invasione del potente esercito di Brenno.
CONCLUSIONE
Tra tutti gli animali, l’oca non è esattamente la più amata. Nonostante la sua aria stupida, è un uccello testardo, che cambia idea molto difficilmente, e molto ostinato. Ecco perchè i nativi americani l’hanno scelta come uno degli animali totem. L’oca è un uccello che vola molto alto, quindi viene associata agli uomini che hanno grandi aspirazioni in ogni aspetto della loro vita.
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