LE CARATTERISTICHE DEL GECO LEOPARDINO
Il geco leopardo è un piccolo sauro che origina da Asia centro-meridionale, Afghanistan meridionale, Pakistan e India nordoccidentale. Vive in ambienti aridi e caldi; è crepuscolare e notturno e resta nascosto sotto le rocce o dentro delle tane di giorno. Durante l’inverno entra in uno stato di leggero letargo. I gechi leopardo si riproducono facilmente in cattività per cui i soggetti in vendita sono tutti riprodotti da generazione negli allevamenti. Per la facilità di gestione e la docilità rappresentano una buona scelta per i principianti che vogliono avere un sauro.
Il geco leopardiano, oppure Eublepharis Macularis, un quieto sauro è originario dell’Afghanistan, Iraq, Iran Pakistan e di alcune regioni dell’india. Il geco leopardino è un rettile notturno, generalmente da adulto raggiunge i 20/25 cm. Il nome eublepharis deriva dalla congiunzione di due particelle eu=bella e blephar=palpebra.
Questo animale e diffuso specialmente in Pakistan, a partire nella zona di pianura sulla costa, fino a raggiungere i 2000-2500 metri sopra al livello del mare. Smentendo quello che molti pensano le zone del tutto desertiche e sabbiose vengono evitate da questi gechi. I quali preferiscono ambienti rocciosi con presenza di arbusti bassi. Questi dolcissimi sauri passano giornate in tane e fessure frequentati da più specie di età e misure diverse. Appena arriva la notte le tane si svuotano e ogni sauro esce per procurarsi il cibo.
LE CARATTERISTICHE FISICHE
- Il geco leopardino possiede una testa massiccia e palpebre mobili ed è dotato di piccole zampe e cinque dita ben distinte provviste di artigli ma non dispone di lamelle sub digitali.
- La sua coda funge da riserva alimentare, un geco denutrito o malato avrà una coda tendenzialmente magra e sottile.
- La pelle del leopardino non è molto spessa ma è dotata di decine e decine di tubercoli. Il nome “leopardino”deriva dalla particolarità della sua livrea composta da piccole chiazze scure su fondo chiaro simili appunto a quelle di un “leopardo”. Queste però non sono subito visibili alla nascita ma compaiono con la graduale crescita dell’animale. Gli esemplari giovani muteranno molto frequentemente mentre gli adulti avvieranno il processo di muta(ecdisi) ad intervalli di 3 mesi ciascuna, la relativa pelle morta(exuvia) verrà mangiata subito dopo. Con il tempo molti allevatori hanno riprodotto tanti gechi leopardo selezionando moltissime varianti cromatiche(morph).
- In caso di pericolo il leopardino si rizzerà sulle zampe e agiterà la coda provocando un certo sibilo e messo alle strette morsicherà inevitabilmente, la coda può staccarsi dando luogo al fenomeno della cosiddetta autotomia (se si desidera maneggiare il sauro è importante non sollevarlo dalla coda ma prenderlo da sotto la pancia).
Non prendete sottogamba il morso del leopardino, non è del tutto piacevole! - Corpo: Questi sauri sono sostanzialmente terricoli, non sono muniti di lamelle sub digitali, che capacitebbero loro di arrampicarsi anche su pareti lisce. Hanno un corpo e coda massiccio e cilindrico. Hanno la caratteristica che la coda può mostrare lo stato di salute. Un dettaglio è la coda con una forma cilindrica. Questi gechi accumulano i grassi in questa, che si presenterà tonda e paffuta se l’animale si nutre adeguatamente.
- Organo di Jacobson: Molti pensano di conoscere questo organo. Ma per di più esso si associa ai serpenti. E’ un organo molto simile a quello olfattivo che permette di scrutare le particelle raccolte con la lingua, ed è posto alla posizione del palato.
LA MUTA
Come tutti i rettili fanno la muta. Perché dato al fatto che la pelle non cresce con il resto del corpo viene cambiata. Il periodo che muta l’epidermide è più delicato ed è fonte di agitazione. Sarà in cerca di un luogo, tetro ma caldo per stare tranquillo; la muta verrà tolta a pezzi con l’aiuto della bocca e più in là mangiata. E dovremmo stare attenti ai loro eventuali residui di pelle che potrebbero rimanere attaccati al corpo, e sarebbe meglio eliminarli con del cotone imbevuto di acqua o camomilla tiepida.
Nel terrario vanno collocate alcune tane in cui i gechi possano ritirarsi. È inoltre necessario mettere un contenitore di plastica ermetico con un foro nel coperchio, riempito a metà con vermiculite, sfagno o muschio mantenuti umidi spruzzandoli di acqua tutti i giorni. Questo recipiente serve a creare una zona umida localizzata, che non aumenti l’umidità relativa del terrario, in cui i gechi entrano per facilitare la muta, cioè il cambio della pelle. L’umidità serve a impedire che frammenti di muta restino incollati alle dita o alla punta della coda, causandone la perdita per la costrizione del circolo sanguigno. I gechi, come tutti i sauri, compiono regolarmente la muta: la vecchia pelle si stacca dopo che sotto si è formato un nuovo strato di pelle. Prima della muta il geco appare di colore smorto, dopo di che la pelle si stacca a grossi pezzi e viene ingerita dall’animale. I giovani compiono la muta circa ogni due settimane, gli adulti una volta al mese.
LE CARATTERISTICHE ANATOMICHE
I gechi leopardo pesano 45 – 80 grammi e hanno una lunghezza di 20 – 25 cm; i maschi sono un po’ più grandi delle femmine. Questi sauri possono vivere fino a 20-30 anni. Il colore tipico è a macchie scure su fondo chiaro (da cui il nome comune) ma sono state selezionate molte varianti di colore. I gechi leopardo, come le lucertole, possono perdere la coda di riflesso se questa viene afferrata, per sfuggire ai predatori. Quando si maneggiano è bene evitare di prenderli per la coda ma limitarsi ad afferrare delicatamente il corpo. Contrariamente a molte specie di gechi, questi sauri hanno palpebre mobili, capaci di chiudersi, e non sono in grado di arrampicarsi su superfici lisce perchè le loro zampe sono prive di lamelle adesive. Ai lati della testa si possono osservare due fessure che rappresentano il breve condotto uditivo, in fondo al quale si trova il timpano. La cute è morbida e delicata. La coda rappresenta un deposito di grasso e negli individui sani e ben alimentati è piuttosto arrotondata. Una coda molto magra indica un animale defedato, malato o denutrito.
L’ALIMENTAZIONE
Questi come molti sauri, sono insettivori e si cibano specialmente di prede vive. Si nutre di insetti come grilli, blatte, locuste, tarme della farina e saltuariamente camole del miele (perché essendo molto grasse e a lungo andare possono dare problemi). I piccoli avranno bisogno di nutrirsi tutti i giorni fino ad arrivare ad un’alimentazione regolare a giorni alterni, o anche meno, a fino ad arrivare a una taglia adulta.
LA RIPRODUZIONE E LA BRUMA
Se volessimo provare a far riprodurre questi sauri sarà utile fargli fare un periodo di riposo invernale. Abbassare la temperatura gradualmente fino ad arrivare a tenere i nostri animali sui 18 gradi abituali, nei mesi tra dicembre e febbraio. In questo periodo non dovremmo alimentarli, ma lasciare sempre a disposizione la ciotola piena di acqua. Al termine del periodo prefissato per la bruma, inizieremo ad aumentare le temperature fino a farle tornare a tenore di vita. Una volta che i nostri sauri avranno ripreso a nutrirsi inizieranno ad accoppiarsi. La femmina sarà sgravida dopo 3-4 settimane dall’ accoppiamento). Potrà fare fino a 10 gravidanze da due uova ognuna. Le uova vanno spostate in un posto con temperature alte di circa 30.32 gradi, se vorremmo delle nascite maschili, e di 27-28 gradi se vorremmo invece nascite femminili.
IL GECO LEOPARDINO IN CATTIVITA’
Una colonia composta da un esemplare maschio e 2 o 3 femmine potranno convivere pacificamente in un singolo terrario delle dimensioni di 70X50X50 cm avendo cura di rispettare temperature diurne di 28/34 gradi e 20/23 gradi notturni.
Il terrario dovrà essere una simile riproduzione dell’ambiente naturale del geco composto quindi da sabbia o corteccia sterili, sassi di medie dimensioni, spessi rami e vari anfratti. Il leopardino ama rintanarsi in un posto buio e sicuro non fate quindi mai mancare un rifugio lontano da occhi indiscreti! Come fonte d’acqua và benissimo un piccolo contenitore. Il leopardino è un animale abbastanza pulito, gran parte di loro circoscriverà nel terrario un angolo dove defecare. Il leopardino è carnivoro dunque sarà bene preparargli una ciotola con camole della farina o, qualche grillo alla settimana di tipo acheta domestica (varietà facilmente digeribile). Per favorire il distaccamento della muta e la relativa idratazione del derma si consiglia la nebulizzazione dell’ambiente 1-2 volte alla settimana.
Il leopardino è un rettile molto territoriale, evitate dunque di far convivere forzatamente due maschi, ne otterrete inevitabilmente la morte di uno dei due.
I maschi non devono essere alloggiati insieme ad altri maschi perché lotterebbero procurandosi gravi ferite fino anche alla morte. Un maschio può invece essere ospitato con qualsiasi numero di femmine, che tra loro convivono pacificamente.
CURIOSITÀ
Le curiosità attorno al geco leopardino sono tante. Il geco leopardino è un simpatico rettile dalle piccole dimensioni, docile e di facile gestione.
In alcune parti del mondo il geco leopardino è stato spesso mitizzato. A questo piccolo animale sono stati collegati poteri beneauguranti che gli hanno conferito un trattamento quasi da mascotte che si è consolidato nell’immaginario collettivo.
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