COME SI MUOVONO GLI ANIMALI
Gli animali, a seconda dell’ambiente in cui vivono, hanno adottato tecniche di movimento diverso alle quali sono abbinate specifiche strutture morfologiche specializzate. Questi adattamenti sono il frutto di un lento processo di trasformazione: l’evoluzione. L’evoluzione ha donato agli animali maggiori possibilità di sopravvivenza, permettendo loro di trovare il cibo più facilmente o di vivere più a lungo.
QUALI SONO GLI ORGANI DI MOVIMENTO
Per potersi muovere, ogni animale deve “fare forza” contro qualcosa, ad esempio l’acqua, l’aria o il terreno; deve perciò possedere degli organi capaci di spingere in avanti pinne, tentacoli, ali e zampe. Tali organi sono i muscoli, che si contraggono, accorciandosi, e si rilassano, allungandosi, e provocano lo spostamento delle parti del corpo dure e rigide a cui sono collegati; tali parti costituiscono lo scheletro.
La maggior parte degli animali possiede uno scheletro fatto di parti dure che, se sono esterne al corpo, formano l’esoscheletro o scheletro esterno; se sono interne al corpo, formano l’endoscheletro o scheletro interno.
- L’esoscheletro è tipico degli invertebrati: alcuni invertebrati hanno un esoscheletro incompleto, come nel caso delle chiocciole e delle conchiglie dei molluschi; altri lo hanno completo, che racchiude tutto il corpo, come nel caso degli insetti. In tutti e due i casi l’esoscheletro è reso resistente dalla presenza di sali minerali e ha soprattutto funzione protettiva e di rivestimento. L’esoscheletro completo presenta però l’inconveniente di non accrescersi con il corpo dell’animale, perciò gli insetti nel corso della loro vita devono compiere ripetute mute, durante le quali cambiano tutto il loro esoscheletro.
- L’endoscheletro, il cui elemento portante è la colonna vertebrale, è tipico dei vertebrati. È formato da un numero variabile di ossa, unite tra loro dalle articolazioni che funzionano come cardini e permettono il movimento. Le ossa sono costituite da un tessuto duro, resistente ed elastico: il tessuto osseo. L’endoscheletro dei vertebrati, oltre a essere l’indispensabile attacco per i muscoli che permettono il movimento, ha anche funzione di sostegno e di protezione degli organi interni.
Il vantaggio di possedere uno scheletro interno è che le ossa si accrescono insieme al resto del corpo: così i vertebrati hanno potuto raggiungere le dimensioni maggiori tra tutti i viventi. In alcuni pesci primitivi, come lo squalo, l’endoscheletro è formato da cartilagini costituite da tessuto cartilagineo, resistente ed elastico ma meno duro di quello osseo. La cartilagine è presente anche in alcune parti dell’endoscheletro osseo, ad esempio nelle articolazioni.
LA RELAZIONE TRA FORMA DEL CORPO E IL MOVIMENTO
La medusa si muove facendosi trasportare dalle correnti; se immagini di tagliare il suo corpo con dei piani verticali, essa resta divisa in parti uguali e in ciascuna parte gli organi interni ed esterni si ripetono come i raggi di una ruota. La stessa cosa vale anche per la stella marina, che compie piccoli spostamenti sul fondo del mare. Una tale forma del corpo è detta a simmetria raggiata ed è adatta ad animali che fluttuano nell’acqua o conducono una vita “sedentaria”.
Il lombrico ha il corpo formato da una serie di anelli, i metameri; questa struttura è vantaggiosa perché permette al corpo di snodarsi favorendo il movimento. La mosca vola rapidamente nell’aria; se immagini di tagliare il suo corpo con un piano verticale, ottieni due parti uguali ma speculari, non sovrapponibili. Tale forma del corpo è detta simmetria bilaterale. Il corpo inoltre è suddiviso in tre segmenti (metameri): un capo, un torace e un addome. La mosca ha quindi simmetria bilaterale e struttura metamerica.
Gli animali che si muovono liberamente hanno dunque forma più complessa, con una parte anteriore e una posteriore che favoriscono il movimento in una certa direzione; in essi la simmetria è bilaterale e la struttura metamerica.
GLI ANIMALI CHE NUOTANO
I pesci, per potersi muovere in acqua, per la maggior parte presentano un corpo affusolato ricoperto di scaglie scivolose e sono dotati di coda e di pinne che ne consentono il movimento.
Ma non sono solo i pesci ad essere degli abili nuotatori, molti mammiferi sono tornati a vivere a stretto contatto con l’ambiente acquatico, come balene, orche, trichechi, otarie. Queste ultime hanno modificato il loro corpo rendendolo più idrodinamico, presentano un corpo affusolato, arti trasformati in pinne usate per la spinta e per dare la direzione al loro nuoto.
GLI ANIMALI CHE VOLANO
Tra i vertebrati i più abili volatori sono sicuramente gli uccelli, essi infatti sono dotati di ali mosse da potenti muscoli pettorali. Inoltre le ali sono ricoperte da lunghe penne che ne aumentano la superficie, facilitando il volo. Un altro fattore che permette agli uccelli di muoversi così elegantemente in aria, sono le ossa cave, cioè prive di midollo, questa caratteristica rende infatti gli individui decisamente più leggeri. Tra i mammiferi ricordiamo invece i pipistrelli e lo scoiattolo volante che si muove planando da un albero all’altro grazie ai lembi di pelle che ha ai lati del corpo.
GLI ANIMALI CHE CORRONO
Molti animali hanno una struttura fisica particolarmente adatta alla corsa. C’è chi usa la corsa come forma di difesa, ad esempio le antilopi, che per sfuggire da eventuali predatori, grazie alle zampe lunghe e muscolose e agli zoccoli, riescono a correre per lunghi tratti al galoppo senza appoggiare mai a terra più di due zampe. C’è chi invece corre per predare, un esempio è dato dai felini. Nel loro caso la corsa non è di resistenza, ma bensì è data da brevi, ma velocissimi scatti.
Un esempio per tutti il ghepardo che grazie alla sua colonna vertebrale flessibile può allungare molto le zampe avanti e indietro, raggiungendo anche i 100 km/h. Anche gli struzzi sono degli abili corridori, quando si sentono in pericolo non è vero che nascondono la testa sotto la sabbia, bensì scappano correndo sulle lunghe zampe che terminano con unghioni possenti.
GLI ANIMALI CHE STRISCIANO
Invece di usare le zampe i serpenti per potersi muovere strisciano, questi animali si spostano per la maggior parte attraverso spinte laterali del corpo, facendo presa sul terreno con le loro squame ventrali. I serpenti hanno sviluppato quattro modi diversi per trascinare i loro corpi nei diversi habitat.
- Ondulazione laterale: si trascinano con movimento ondulatorio (serpentino).
- Ondulazione a fisarmonica: se si trovano in spazi ristretti, come fenditure e cunicoli, avvicinano il corpo e poi lo distendono.
- Andatura rettilinea: i serpenti più pesanti, si muovono con leggere oscillazioni dorso-ventrali.
- Torsione laterale: è usato solo da pochi serpenti, ad esempio la vipera della sabbia, che vivono su superfici mobili o scivolose, come le dune di sabbia. Questo tipo di movimento consente di evitare il più possibile il contatto con la sabbia bollente.
GLI ANIMALI CHE SALTANO
I canguri sono gli animali saltatori per antonomasia. Sono bipedi, le loro zampe posteriori sono più lunghe e robuste di quelle anteriori, inoltre i piedi posteriori hanno una suola porosa che permette una buona presa sulle rocce. La coda dei canguri è importante nel salto quanto le zampe, infatti funge da contrappeso. Questi marsupiali sono in grado di effettuare partenze da fermi veloci e di modificare la loro velocità e direzione rapidamente. Queste capacità, però, comporta un prezzo che va a scapito dell’efficienza, infatti essendo necessaria molta energia raramente mantengono a lungo una veloce progressione.
GLI ANIMALI CHE SI ARRAMPICANO
Finiamo questa carrellata con gli animali che si muovono agilmente tra gli alberi. Ad esempio i gibboni sono molto abili a spostarsi tra i rami, possono fare balzi anche di 910 metri, usando un movimento particolare che viene definito brachiazione.
Altri primati particolarmente agili sono le piccole scimmie del Sud-America, tra queste ricordiamo i leontopiteci, a differenza dei gibboni presentano una coda lunga quanto l’intero corpo, questa riveste un ruolo importante per l’equilibrio soprattutto quando gli animali saltano tra i rami.
Il più abile arrampicatore di alberi tra gli orsi è sicuramente il rarissimo orso malese, che si arrampica alla ricerca di alveari, di noci di cocco e di vermi che trova nelle fessure nei tronchi.
GLI ANIMALI CHE NON SI MUOVONO
Quasi tutti gli animali si muovono in modo autonomo per cercare cibo o riparo, oppure per difendersi da un pericolo. I coralli e le spugne rappresentano un’eccezione nel mondo animale, perché vivono fissati al fondale marino e perciò non si spostano. Questi animali possono comunque nutrirsi attraverso il movimento di ciglia che, vibrando, provocano delle correnti d’acqua ricche di nutrimento che vengono trascinate all’interno del corpo.
CONCLUSIONI
Queste sono solo alcune delle possibili modalità di movimento adottate dagli animali, inoltre ogni specie, a seconda delle situazioni, può muoversi in maniera diversa, c’è chi addirittura, sia per difendersi che per cacciare, rimane fermo immobile ancorato su un ramo: il camaleonte.
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