LA PLACCA E IL TARTARO NEI DENTI DEL CANE
Dopo i 4 anni di età il 70% dei cani soffre di problemi alla bocca, la maggior parte dei quali sono causati da una scarsa igiene orale e, dunque, dall’accumulo di placca e tartaro. Placca, tartaro, alitosi, sono quindi al primo posto nella classifica dei problemi di salute a cui vanno in contro i nostri cani. È importante la valutazione e il controllo della bocca dei nostri animali, al fine di essere certi che non si instaurino problemi come le parodontiti o le gengiviti. Il tartaro e la placca sono causa di gravi problemi, non solo della bocca ma in tutto l’organismo.
COSA È LA PLACCA
La placca è il nemico numero uno. Si tratta di un ammasso di più di 300 tipi diversi di batteri, legati tra loro da saliva e residui alimentari, che mette a dura prova il sistema immunitario del nostro cane. Quando le sue difese immunitarie si abbassano, sono proprio i batteri della placca che, da normali abitanti della bocca, si trasformano nei più temibili nemici della salute orale del cane. Dopo aver colonizzato la superficie del dente, la placca si insinua infatti al di sotto della gengiva, provocando quella che viene comunemente chiamata “malattia parodontale”: una reazione infiammatoria della mucosa orale che inizialmente danneggia solo le gengive (gengivite), ma che, se non curata tempestivamente finisce per compromettere tutte le strutture di sostegno dei denti (parodontite), generando forte dolore, grave alitosi, difficoltà a prendere il cibo e a masticarlo, fino alla mobilità e alla perdita dei denti stessi.
Se non rimossi periodicamente, i batteri della placca possono provocare localmente ascessi, fistole o diffondere all’osso (mascellare o mandibolare), generando infiammazioni (osteomieliti) e addirittura fratture ossee. Ma i danni non si fermano qui. La grande quantità di tossine liberate dai batteri della placca possono creare seri problemi ad organi vitali come cuore, reni, fegato e polmoni. Ed è ormai certa, nel cane come nell’uomo, l’esistenza di uno stretto legame tra malattie del cavo orale ed endocarditibatteriche, diabete, malattie renali ed epatiche o, addirittura, obesità e disturbi della riproduzione.
I PROBLEMI CAUSATI DALLA PLACCA
A questa segue la gengivite di origine infiammatoria. In linea generale si può affermare che queste patologie dentarie hanno tutte una fonte comune: la formazione della placca.
Quest’ultima è formata da un alto numero di batteri che, a seguito di una poco accurata igiene orale del cane, può calcificarsi (trasformandosi in tartaro) e compromettere la salute dei denti.
COME SI FORMA LA PLACCA E IL TARTARO
Il tartaro si forma normalmente sulla superficie dei denti dei nostri cani. Questo problema nasce dall’interazione, nella cavità buccale, di diverse sostanze tra cui ricordiamo i batteri, residui di cibo, saliva e cellule morte della mucosa buccale.
Questi elementi, attraverso una sorta di mineralizzazione biochimica, formano una patina che riveste progressivamente i denti e che si chiama placca. I depositi di tartaro si accumulano principalmente negli spazi più difficili da raggiungere ed eliminare.
Le razze che soffrono principalmente di questo problema sono quelle brachicefale che molto spesso presentano una malocclusione dentale. Questi soggetti, infatti, presentano una dentatura molto stretta e questo facilita l’insinuarsi del tartaro.
Quest’ultimo, però, non è il problema finale: il tartaro può fungere da pabulum di proliferazione batterica andando ad aggredire anche le gengive provocando infiammazione.
Dalle gengive la flogosi può trasmettersi successivamente al tessuto parodontale creando una fastidiosa parodontite. Tutto questo dimostra quanto sia utile la pulizia dei denti del cane evitando sviluppi clinici maggiormente gravi.
COS’È IL TARTARO
Il tartaro è la formazione della placca dentale – vale a dire quello strato, normalmente trasparente, di batteri, saliva, detriti orali e cellule gengivali – che si è mineralizzata con il tempo diventando visibile. A differenza della placca batterica, che è trasparente, la formazione del tartaro è infatti visibile a occhio nudo e appare come uno strato giallo (o, in alcuni casi, marroncino o verdastro) che si trova sulla superficie del dente.
L’ostilità del tartaro e la difficoltà nel toglierlo senza un’attrezzatura professionale sono correlate alla matrice di composizione: parliamo di un deposito bruno e ruvido sul dente, composto per 80% da sali inorganici, 40% calcio 20% fosforo, 20% fra sodio, manganese, carbonato e fluoruro, 20% da varie altre sostanze.
Oggettivamente antiestetico, il tartaro nei cani è anche pericoloso perché sovrapponendosi al dente crea una superficie che non è più liscia, come dovrebbe essere nel caso in cui i denti fossero sani, ma piena di piccoli anfratti e buchini nei quali si depositano più velocemente i batteri.
L’IMPATTO DEL TARTARO NELL’ALITO DEL CANE
Il risultato del tartaro nei cani non trattato sarà un’infezione che si formerà dapprima nei pressi della gengiva e poi si estenderà a tutto il dente, agli spazi tra un dente e l’altro e – infine – arriverà sotto la gengiva. Qui la popolazione batterica aumenterà infettando la gengiva che, da parte sua, “tenterà di difendersi” richiamando una maggior quantità di globuli bianchi per contrastare i batteri dando il via ad un’infiammazione gengivale.
Se il tartaro nei cani non verrà rimosso, quindi, l’infezione peggiorerà diventando dolorosa per il cane e portando alla ritrazione della gengiva che potrà salire (o scendere) fino scoprire le radici dei denti.
LA PARODONTITE
Il rischio, a questo punto, sarà che l’infezione si estenda ai legamenti che tengono i denti saldi nella loro posizione nella bocca del cane (i legamenti parodontali) causando un’infiammazione.
Questa, oltre ad essere ovviamente molto fastidiosa per Fido e spesso legata a fenomeni di inappetenza del cane, potrà portare alla parodontite con la conseguente caduta dei denti.
COME TOGLIERE IL TARTARO DAI DENTI DEL CANE
Tra le più importanti operazioni di igiene orale per la salute di Fido, la detartrasi del cane è assolutamente fondamentale per il suo benessere e per evitare problemi dentali. Spesso sottovalutata dai proprietari di quattro zampe, l’ablazione del tartaro nei cani si effettua in anestesia generale.
- Proprio per questo il primo controllo che prescriverà il veterinario in vista della detartrasi del cane saranno una serie di esami specifici per verificare la salute generale del quattro zampe.
- Se i risultati saranno buoni, quindi, si procederà con l’operazione, nel corso della quale – con il cane addormentato – lo specialista andrà ad eliminare il tartaro, pulirà le sacche gengivali e controllerà lo stato generale della dentatura per curare eventuali denti cariati o rimuovere eventuali denti malati.
- Alla fine il veterinario luciderà l’intera dentatura perché il tartaro nei non riesca a depositarsi sui denti con facilità e consiglierà la miglior pratica di igiene orale da effettuare a casa con il proprio animale domestico.
- Al risveglio Fido potrà tranquillamente lasciare l’ambulatorio in compagnia dei suoi padroni e una terapia a base di antibiotici sarà consigliata solo se, durante l’operazione, è stato necessario estrarre un dente.
CONCLUSIONE
La cura dei denti del cane è molto importante: questi servono per mangiare, ma anche per difendersi. Prendersi cura dei denti del cane è fondamentale per ogni buon padrone di quattro zampe che deve garantire il benessere di Fido anche attraverso una corretta igiene orale. Proprio questa, infatti, sarà indispensabile per evitare – tra l’altro – il rischio che si formi tartaro in eccesso che, quando non viene affrontato tramite una detartrasi ad hoc, può causare la parodontite e dunque la caduta dei denti. Non solo, però. Quando il cavo orale del nostro amato pelosetto non è in ordine, infatti, il fedele amico a quattro zampe può soffrire di alito cattivo e di difficoltà nella masticazione.
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